Secondo giorno, ma sembra di essere qui già da un’eternità e ci sentiamo davvero di casa!
Oggi si è parlato molto di come migliorare la rianimazione da parte dei cittadini a partire dai sistemi di feedback (ricordate il nostro manichino monitorato per un massaggio cardiaco di qualità?) utili sia durante la
formazione che in una situazione reale. Ciò che è chiaro però è che la sola tecnologia non serve, bisogna investire sulle persone affinché queste riescano a massaggiare bene e questo obiettivo può essere raggiunto solo con una buona formazione.
Si “rumoreggia” molto anche di Compression Only CPR, ovvero dare spazio solo al massaggio cardiaco abbandonanto la ventilazione. Noi ci crediamo molto e sembra che finalmente ERC (European Resuscitation Council) stia per cambiare le linee guida per il soccorritore occasionale verso questa direzione.
Dopo la vittoria di ieri ci hanno impedito di partecipare alla Laerdal CPR Competition di oggi, per cui abbiamo dato ampio spazio agli stand espositivi: le novità sono davvero tante ma abbiamo notato una crescita di piccole aziende che si occupano di fornire sistemi di formazione a basso costo, sfruttando telefoni cellulari e tablet, ormai sempre più potenti e versatili, come piattaforma di simulazione.
Nel frattempo si sono fatte le 13, e così siamo corsi a presentare i nostri lavori: pur senza la presunzione di aver prodotto risultati in grado di fare la differenza, ci ha comunque fatto piacere il plauso dei membri della faculty sia per l’idea che per i risultati ottenuti… addirittura durante il pranzo uno dei membri della faculty è tornato a farci i complimenti!
Nel pomeriggio ci siamo divisi tra le varie interessanti sessioni: si è parlato dell’utilità dei farmaci nella rianimazione (poche evidenze scientifiche ma sembra che in molti casi siano poco utili, a differenza di massaggio cardiaco e defibrillazione) ma anche di quali strategie attuare per implementare progetti di defibrillazione precoce sul territorio, partendo proprio dall’attivazione del cittadino (sì, proprio te!) per iniziare immediatamente il massaggio cardiaco.
In conclusione altro giro tra gli espositori, ma questa volta ci siamo fermati a lungo a chiacchierare con il Dr. Peter O’Hare, membro del Team dell’Ingegneria Clinica di Heartsine, importante produttore di DAE, che ci ha spiegato nel dettaglio come funziona il loro sistema di aiuto alla rianimazione, in grado di fornire al soccorritore occasionale una guida durante il massaggio cardiaco… una discussione davvero interessante e stimolante.
Ormai all’uscita un collega rumeno si è proposto di farci una foto tutti assieme, quella che vedete in cima a questa pagina, probabilmente mosso da compassione mentre cercavamo di cimentarci in un improbabile selfie…